Proprio non posso resistere, tutte le volte che devo recarmi al Vulcano (sì, è aperto tutte le domeniche nel periodo natalizio) mi viene voglia di conoscere il geniaccio che ha progettato il parcheggio. A dir la verità anche la strada di accesso non scherza: chi proviene da Sesto per entrare al parcheggio deve entrare in una rotonda (sfidando la morte in un duello all’ultimo sangue con chi si trova già all’interno della suddetta), percorrerne 360 gradi, tornare indietro e buttarsi rapidamente a destra per non perdere la rampa.
Il parcheggio del Vulcano è fantastico, si capisce che il progettista era in gran forma guardando le barriere di entrata e uscira (strettissime e assolutamente inutili, avete mai visto un centro commerciale col parcheggio a pagamento???) ma soprattutto ingressi e uscite pedonali. Nell’ordine possiamo elencare: dislivello di 6 (diconsi sei) gradini con rampa mobile, tapirulan e ascensore come uniche possibilità di accesso. Una rampina di pietra no, vero? Considerare che i tapirulan si rompono e che un ascensore per fare 6 gradini è una cosa ridicola non era abbastanza architettonico vero?
Il tutto con una chicca. Passando dal parcheggio al centro commerciale se piove si deve fare un pezzo scoperto. Si tratta di un metro, un metro e mezzo al massimo ma è testimonianza della genialità del progettista.
Complimenti!
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